La mobilità sostenibile è una grande opportunità non solo per l’ambiente e il benessere del pianeta, ma anche per noi e la nostra salute fisica e mentale: non ci hai mai pensato? Muoversi attivamente per andare al lavoro o spostarsi in città, ad esempio a piedi o in bicicletta, è un ottimo modo per tenersi attivi e allo stesso tempo scaricare le tensioni o stimolare la nostra mente con un cambio di scenario spesso piacevole.
Tutti questi aspetti positivi secondari – che poi, nella quotidianità, secondari non sono – costituiscono il tema della Settimana della Mobilità di quest’anno, scelto non a caso dopo le difficoltà e le innovazioni trovate in questo anno e mezzo di pandemia.
Settimana della mobilità sostenibile 2021: salute e mobilità urbana
Salute e mobilità: sarà un caso che se ne parli proprio nel 2021? Certo che no: la scelta del tema di quest'anno è pensata proprio per inserire nel discorso sulla mobilità anche il vissuto e le innovazioni che abbiamo realizzato durante questo periodo di pandemia di COVID-19.
Non c’è stato solo lo smart working nel 2021, infatti, ma anche un grandissimo incremento nell’utilizzo dei monopattini elettrici, ad esempio, o di biciclette con la pedalata assistita: consentono di spostarsi senza troppo sforzo in città, permettendoci di arrivare in ufficio o in università non troppo stazzonati e sudati, ma facendo una blanda attività fisica e – fondamentale durante il periodo di distanziamento sociale più rigido – senza dover intasare i mezzi pubblici come era abitudine per tutti.
Questa nuova abitudine alla mobilità attiva si riflette anche nella creazione di nuove piste ciclabili popup allestite in molte grandi città europee, tra cui Berlino (23 km), Bruxelles (40 km), Budapest (20 km), Parigi (32 km) e Roma (150 km).
La riflessione che si vuol fare, però, va oltre a questo aspetto: oltre a migliorare la salute delle persone, infatti, andare in bicicletta e camminare hanno anche un effetto positivo per la mente.
Nella presentazione della campagna per la mobilità sostenibile 2021 la Commissione Europea riunisce i dati di diversi studi per evidenziare i benefici della mobilità attiva su ciascuno di noi:
- fare esercizio camminando o andando in bicicletta aumenta il flusso sanguigno, rilascia endorfine e di conseguenza riduce i livelli generali di stress
- basta una passeggiata di 30 minuti o un giro in bicicletta al giorno per migliorare la salute mentale, il tono dell'umore e la qualità del sonno
- è interessante sapere che le persone fisicamente attive hanno fino al 30% di rischio in meno di cadere in depressione e, per converso, rimanere attivi aiuta chi è depresso a riprendersi
La mobilità urbana non è solo questione di spostamenti: trasporto pubblico e inclusione sociale
Chi invece deve raggiungere il centro città a partire dalle periferie vive delle problematiche diverse: qui monopattino e bici non bastano, ma per la grande maggioranza dei casi ci si affida esclusivamente alle automobili, sia per una questione di tempi che di comodità.
E qui emerge il nodo del trasporto pubblico: avere a disposizione un’auto non è qualcosa di scontato, anzi; il rischio è quello di emarginare coloro che non hanno un veicolo, in particolare i giovani e gli anziani. Specialmente quest’ultima categoria è a rischio, perché insieme alla limitazione della propria indipendenza, non potersi spostare li condanna all'isolamento sociale e alla mancanza di interazione comunitaria, aspetti che sono associati a una salute peggiore.
La ricerca a cui fa riferimento la Comunità Europea rivela un'associazione chiara e significativa tra gli spostamenti e i livelli di attività con il rischio di esclusione sociale: in questo senso, il trasporto pubblico è ancora troppo sottovalutato; rendersi conto di quanto sia un tassello fondamentale nella vita delle persone, permettendo di compiere nuovi spostamenti, è davvero importante per il suo sviluppo futuro e la pianificazione dei trasporti delle città.
Ecco che recuperare la fiducia persa nella sicurezza del trasporto pubblico diventa un tema caldo: come abbiamo detto, infatti, molte persone hanno rinunciato a utilizzare bus e treni per paura del contagio ottenendo però in cambio solo svantaggi, dato che in maggioranza hanno ripiegato sull’automobile, perdendo tempo nel traffico e aumentando il proprio livello di stress.
Diventa davvero importante allora sapere che le agenzie governative tedesche e francesi per il controllo delle malattie indicano che solo lo 0,2%-1,2% delle infezioni da COVID-19 può essere ricondotto a tutti i mezzi di trasporto (terra, aria e mare): con questi dati alla mano e, naturalmente, mantenendo sempre distanza di sicurezza e uso della mascherina, possiamo restituire la serenità a chi vorrebbe tornare a utilizzare il mezzo a cui era abituato.
Mobilità sostenibile e salute sono due aspetti che si intrecciano con molte più ramificazioni di quanto ci si potesse aspettare a un primo sguardo superficiale, impattando sulla vita e la quotidianità di tutti noi in maniera davvero significativa.
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