Sapevi che domani è la Giornata della montagna 2020? E sai perché si festeggia? Come tante ricorrenze internazionali, questa giornata serve per puntare i riflettori su una tematica specifica, orientando così il dibattito pubblico: tanti convegni ed eventi hanno il pregio, infatti, di coinvolgere numerosi esperti e personalità chiamate a dare un loro contributo, magari spiegando a una platea gremita la loro importanza e introducendo un punto di vista innovativo.
Ad esempio, il tema di quest’anno della Giornata mondiale della montagna è la biodiversità, ma ogni anno la riflessione cade su un aspetto diverso, ricordandoci come le montagne non siano soltanto il luogo dove si va a sciare o un profilo imbiancato nei panorami, ma dei veri e propri ecosistemi da tutelare e valorizzare.
Perché serve una Giornata della montagna: qualche cifra dalla FAO
Oggi le ricorrenze come questa hanno colonizzato il nostro calendario, ma fino i primi anni 2000 la tematica ambientale non era così sentita: nel 2002 l'Assemblea Generale dell'ONU istituì questa Giornata, rispondendo a un’attenzione crescente che le montagne stavano attirando, dato che costituiscono un tassello fondamentale dal punto di vista dell'equilibrio ambientale ma anche delle attività umane.
La FAO – Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura delle Nazioni Unite, ad esempio, ci racconta molto bene perché le montagne hanno un ruolo chiave:
- coprono il 27% della superficie delle terre emerse
- sono abitate da 1,1 miliardi di persone
- 6 delle 20 colture alimentari più importanti al mondo sono nate in montagna (patate, pomodori, mele, sorgo, orzo e granoturco)
- più della metà degli abitanti della Terra utilizza acqua che sgorga dalle sorgenti di montagna
Anche solo considerando la questione dalla prospettiva alimentare, quindi, possiamo comprendere come le montagne siano una risorsa imprescindibile per l’uomo. Certo, anche la montagna ha delle problematiche e ciò comporta delle conseguenze negative per la sua popolazione: ad esempio, il 53% della popolazione rurale mondiale che vive in montagna soffre di insicurezza alimentare, il che significa che queste persone non hanno accesso a cibo nutriente a causa della mancanza di risorse e denaro.
Questo discorso si lega a doppio filo con la questione della biodiversità, tema di quest’anno.
La biodiversità in montagna: difenderla per noi e per l’ambiente
La topografia stessa delle zone di montagna è il primo fattore di una grandissima biodiversità: ad altitudini diverse corrispondono attività diverse, ad esempio certe colture sono possibili solo ad alta quota; il bestiame pascola in quote più alte in estate e scende un po’ più a valle d’inverno secondo l’antica tradizione della transumanza; le foreste, ancora, ne coprono una grandissima superficie.
Tutto questo, che è solo una piccola parte di ciò che avviene in montagna, si integra ed è la base per molte altre attività umane, come la produzione di latticini, di filati pregiati (pensiamo al cachemire), di produzione di legname, di carne e così via: l’ecosistema della montagna non riguarda solo l’ambiente naturale fine a se stesso, ma comprende anche il rapporto con l’uomo.
Tuttavia, questo patrimonio di biodiversità è sempre più fragile, minacciato dal cambiamento climatico, da pratiche agricole non sostenibili, dal disboscamento e dal bracconaggio: non serve cercare in posti remoti del mondo per trovare segni dei danni inferti alla montagna, basta osservare con occhio critico il nostro territorio.
Si tratta, come si può facilmente immaginare, di un circolo vizioso: l’uso del suolo sconsiderato insieme al disboscamento offrono le condizioni ideali per facilitare gli effetti devastanti delle catastrofi naturali e il dissesto idrogeologico a sua volta accelera la perdita di biodiversità e contribuisce a creare un ambiente fragile per le comunità montane.
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L’uomo e la montagna: un rapporto complicato ma bellissimo
Gli abitanti della montagna sono stati per lungo tempo i suoi primi custodi: non solo utilizzavano le sue risorse in modo intelligente e parsimonioso, ma contribuivano attivamente alla sua cura. Oltre alla perdita di intere culture legate alla vita in montagna, lo spopolamento di certe zone montane e la migrazione verso le città determina l’abbandono e il degrado del territorio, con conseguenze spesso disastrose come frane e smottamenti ricorrenti.
Anche per questo il tema dello scorso anno della Giornata della montagna è stato Mountains matter for youth: aiutare i giovani a riconquistare la montagna non significa solo offrire loro una possibilità di vita, ma anche favorire il benessere di questo ecosistema.
Questa interdipendenza ci è apparsa molto chiara un paio di anni fa, quando la tempesta Vaia si è abbattuta sul Triveneto, devastando ad esempio la foresta di abeti rossi sulle Dolomiti, con immagini che hanno fatto il giro del mondo. Abbiamo capito che dobbiamo farci trovare più pronti e meglio preparati a questo genere di eventi, che sappiamo avverranno ancora a causa del cambiamento climatico.
Nella pratica questo significa fare prevenzione idrogeologica territoriale, ma anche creare una strategia per affrontare questo genere di emergenze, ad esempio per gestire gli alberi caduti e il rimboschimento dove serve e per organizzare una catena di trasformazione del legno al fine di non perdere il valore economico del materiale, che deperisca molto velocemente.
Un’azione concreata in questo senso è stata fatta da molte aziende che, in maniera spontanea, hanno ideato progetti ambientali di grande valore:
- ReteClima ha creato il progetto Ancora Natura – Rinascere dopo Vaia, pensato proprio per garantire la messa in sicurezza ed il rimboschimento delle aree montuose coinvolte dalla disastrosa tempesta Vaia, che saranno poi gestite in maniera sostenibile (con certificazione PEFC)
- a Rovereto, nell’area ex Marangoni Meccanica, Ri-Legno Srl e X-Lam Dolomiti stanno costruendo il più grande edificio in legno d’Italia proprio con il legname proveniente dalle zone devastate da Vaia. Sarà un edificio di nove piani sostenibile anche dal punto di vista sociale: le palazzine fanno parte di un'iniziativa di social housing che offre un alloggio a prezzi contenuti a persone bisognose (anziani, disabili e migranti) e a giovani, famiglie monoparentali, studenti e lavoratori precari, in modo da creare un piccolo nucleo di famiglie pronte a supportarsi l’un l’altra
Insomma, la Giornata della montagna ha lo scopo di raccontarci tutto questo, di farci scoprire i nuovi progetti e le nuove soluzioni che nascono su questi territori e possono diventare ispirazione per il futuro di tante popolazioni e di una gestione migliore del territorio.
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