Monopattini e bici, anche elettriche: ecco la risposta a come spostarsi in città evitando i mezzi di trasporto troppo affollati e cercando di non utilizzare le auto per una manciata di chilometri.
Già, perché dall'inizio fase due – dalla fine del lock-down insomma – trovare un’alternativa alle vecchie abitudini che comportavano condividere lo spazio con altre persone è diventato imperativo: se vogliamo trovare un lato positivo a questa situazione, possiamo notare che la pandemia ha dato forte impulso alla mobilità sostenibile, velocizzando cambiamenti che già erano in atto, ma in sordina.
Tra bonus mobilità, nuova consapevolezza ambientale e attenzione alla salute, infatti, ci stiamo scoprendo tutti appassionati di questi nuovi mezzi di trasporto, ed è una gran bella notizia.
Bonus mobilità 2020: cos'è e a che punto siamo
Ancora un poco di attesa e poi, finalmente, dal 03 novembre si potranno ottenere i rimborsi per il bonus mobilità. Ma di che si tratta esattamente? Dopo tanto clamore mediatico suscitato a inizio estate, infatti, è bene chiarire quali sono i termini di questo bonus:
- Partiamo dal quanto: il bonus consiste nel contributo del 60% della spesa sostenuta e in ogni caso entro la cifra massima di € 500,00
- Riguarda l’acquisto di biciclette (normali e a pedalata assistita), monopattini, hoverboard e segwey e, in generale, i «veicoli per la mobilità personale a propulsione elettrica» tranne le auto, come recita il testo esplicativo preparato dal Ministero dell’Ambiente
- Il bonus, in più, può essere utilizzato anche per acquistare servizi di mobilità condivisa, ad esempio il bike sharing che ormai tutti conosciamo
- È fruibile da chi è residente nei capoluoghi di Regione e Provincia e nei comuni delle Città metropolitane a prescindere dal numero di abitanti, mentre per tutti gli altri comuni è necessario contare una popolazione sopra i 50mila abitanti
- Per richiederlo servirà lo SPID, cioè Sistema Pubblico di Identità Digitale
- Ma come sarà gestito il rimborso del bonus mobilità? Fino a quando non sarà attiva la piattaforma del Ministero sarà possibile acquistare il mezzo e poi chiedere il rimborso tramite bonifico del 60%. Quando poi sarà attiva, dovremo chiedere il buono tramite la app, pagare al negoziante il 40% dovuto e consegnargli il buono del restante 60%, che sarà poi rimborsato dal Ministero
Insomma, rallentando un poco i tempi di pubblicazione in Gazzetta sembra che il governo riesca a garantire il rimborso a tutti quelli che hanno già acquistato il mezzo e, soprattutto, a scongiurare un “click day” in cui accaparrarsi il bonus.
Pian piano le città si fanno più sostenibili
Ma come saranno le città del futuro?
La mobilità sostenibile sta diventando (finalmente) di moda
Sono sempre di più le biciclette e i monopattini che vediamo sfrecciare per le nostre città: come dicevamo, una grossa mano la offre il bonus mobilità, ma il vero cambiamento è quello culturale, cioè come si guarda a questi mezzi. Prima del Coronavirus, infatti, chi utilizzava questi mezzi green per spostarsi in città o per fare commuting, cioè andare a prendere un mezzo pubblico, era generalmente giovane e molto attento alle tematiche ambientali.
Oggi l’atteggiamento generale è profondamente mutato: i monopattini elettrici sono apprezzatissimi, così come le biciclette a pedalata assistita e i vip (nostrani e non) corrono a farsi fotografare a bordo di questi mezzi, contribuendo al loro successo. Finalmente, infatti, ne vengono riconosciuti i pregi e ridimensionati i difetti (che poi sono legati per lo più a pioggia e freddo): è così che molti, costretti anche dalla contingenza, li hanno scoperti e non se ne vogliono più separare.
Come possiamo immaginare il futuro della mobilità sostenibile?
Cercando di immaginare un futuro dopo questa pandemia, parliamo spesso di «nuova normalità»: sicuramente un tema fondamentale è quello della mobilità sostenibile, da incoraggiare e sostenere nel farla diventare una nuova abitudine.
Già tantissimi Comuni si sono adoperati per introdurre la condivisione dei monopattini, che è stata un successo ovunque, e in Parlamento sono state discusse norme stradali ad hoc per la sicurezza di chi viaggia su questi mezzi, ma è importante consolidare il loro utilizzo, in modo che una volta finita l’emergenza non si torni indietro sui passi avanti fatti.
Ad esempio, sarà importante rendere facile e comodo salire sui mezzi pubblici con monopattino e bici, oppure si potranno creare dei punti di interscambio per i mezzi in sharing, in modo che la mobilità sostenibile veda una vera integrazione e, così, diventando un’alternativa valida al motorino o l’automobile.
I cambiamenti in atto sono moltissimi, forse si tratta di un’accelerazione a qualcosa che stava già accadendo sottotraccia, ma ora sta a noi plasmare il futuro prossimo che verrà.
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