Per la prima volta, la capitale verde europea di quest’anno, Lisbona, è una capitale dell’Europa del sud: spazi verdi, mobilità sostenibile e grande impegno nella trasformazione verso la sostenibilità sono le caratteristiche che hanno portato alla sua vittoria, raggiungendo così il gradino più alto del podio solitamente riservato alle città del nord – come Oslo che è stata capitale green nel 2019 e Lathi (Finlandia) che lo sarà nel 2021 – a cui pensiamo spesso come sinonimo per alta qualità di vita e sostenibilità.
In città sono previsti tantissimi eventi, mostre e dibattiti aperti al pubblico, rendendo l'estate e l'autunno 2020 il momento giusto per visitare Lisbona, una città già di per sé affascinante ma che ora possiamo annoverare a pieno diritto tra le mete migliori per il turismo sostenibile.
Cos’è il premio European Green Capital e qual è il suo scopo
Il premio Capitale Verde Europea è nato per impulso di 15 città europee (dislocate tra i paesi baltici, Finlandia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Regno Unito, Irlanda e Spagna) e dell’associazione delle città estoni che nel 2006 idearono un premio per le città che meglio interpretavano la sostenibilità.
La Commissione Europea lanciò poi l’idea a livello comunitario nel 2008, fissando i parametri da seguire per determinare il vincitore:
- Il premio è conferito alle città europee con più di 100.000 abitanti
- Criterio fondamentale è la capacità di agire come modello e ispirare altre città nell’ideare e perseguire buone pratiche sostenibili
- Ancora, si valuta l’impegno profuso fino quel momento (quindi bisogna presentare un dossier che conti interventi già attuati e di provato successo) e le idee da realizzare nell’immediato futuro, anche grazie al contributo economico del premio
Lo scopo è stimolare una competizione positiva che crei un circolo virtuoso di innovazione e di contaminazione di idee, senza bisogno di passare da incontri istituzionali o condivisione di protocolli, ma semplicemente ponendo sotto una lente «verde» le città meritevoli.
Lisbona 2020: come ha fatto a diventare capitale verde europea
Diventare capitale verde europea è solo l’ultimo passo di un lungo percorso per la città di Lisbona, che ha messo in campo numerose iniziative già da 10 anni: come racconta il Consigliere comunale per le Strutture e l’energia verde di Lisbona, José Sá Fernandes, nel video di presentazione della città e del progetto Lisbona 2020, sono stati compiuti investimenti importanti per efficientamento energetico, rimboschimento delle aree urbane e bonifica del fiume Tago, su cui si affaccia la città. Ma non solo:
- Lisbona è stata la prima capitale in Europa a firmare il Nuovo patto dei sindaci per i cambiamenti climatici e l’energia nel 2016
- È riuscita a ridurre del 50% le emissioni di CO2 in poco più di dieci anni, dal 2002 al 2014; ha ridotto anche del 23% il consumo di energia e il consumo di acqua del 17% dal 2007 al 2013
- Ha focalizzato la sua attenzione sulla gestione del rischio ambientale, creando infrastrutture sostenibili - che collegano anche aree verdi della città – pensate per limitare alluvioni, straripamenti del fiume e l’erosione delle coste, dato che affaccia sull’oceano Atlantico
- L’amministrazione è riuscita a fare in modo che – piantumando oltre 300 ettari di terreno – l’85% dei cittadini viva entro 300 metri da una zona di verde pubblico. Questo non comporta solo una vita più piacevole per gli abitanti, ma significa soprattutto l’abbattimento delle emissioni di CO2, una termoregolazione migliore degli spazi e una migliore qualità dell’aria
- Grazie alla posizione geografica favorevole, è stato possibile investire con grandi risultati nell’energia elettrica, dotando la città di una delle reti di ricarica per veicoli elettrici più grande al mondo; ancora, il 91% della flotta di auto municipali sono oggi elettriche e stanno raddoppiando le installazioni di pannelli fotovoltaici in città
- Dal 2017 Lisbona ha lanciato un servizio di bike-sharing che si estende anche alle zone più periferiche, rendendo disponibili un gran numero di bici elettriche vista la conformazione collinare del territorio; sempre in tema di mobilità sostenibile ha incentivato l’uso delle biciclette creando una rete di piste ciclabili lunga già 90 kilometri, con l’obiettivo di raggiungere i 150 km
Insomma, Lisbona si è presentata con tutte le carte in regola per vincere questo titolo, dimostrando un grande sforzo verso il cambiamento e l’evoluzione della città sempre più a misura di cittadini e ambiente.
Gli (ottimi) spunti che ci lascia Lisbona 2020
Oltre le singole buone pratiche che possiamo adottare anche per le nostre città in Italia, allargando l’orizzonte di analisi possiamo vedere come Lisbona sia riuscita a cogliere l’opportunità di crescita economica collegata alla protezione dell’ambiente e del territorio che amministra, dimostrando che lavorare per la sostenibilità e una migliore qualità della vita dei propri cittadini paga anche nel senso letterale del termine.
Nuove infrastrutture, protezione e prevenzione del dissesto idrogeologico, efficienza energetica sono tematiche che possiamo trasferire tali e quali anche nel dibattito che riguarda le nostre città, prendendo esempio per risolverle una volta per tutte.
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