L’ultima volta che abbiamo parlato di moda sostenibile abbiamo citato Stella McCartney come brand pioniere di questo mondo, ma un po’ anche come caso unico per rilevanza internazionale: bene, la situazione si sta ribaltando molto velocemente. Quello della moda è un settore strategico per l’Italia e la situazione attuale di emergenza e conseguente crisi sta dando il via a un momento di riflessione condivisa, unendo per una volta tutte le case produttrici con i brand italiani di moda sostenibile. Siamo forse sulla soglia di un momento di svolta?
Re Giorgio, il concetto di alta moda e la sostenibilità: una lettera che farà da spartiacque
Già si sentiva un cambiamento sottotraccia del mondo più indipendente della moda: negli ultimi anni sono nati sempre più brand che fanno della sostenibilità il loro perché e punto di forza, ma la vera novità sta nel fatto che questo tema sia stato finalmente sdoganato da personalità importanti come Giorgio Armani, che ha pubblicato una lettera aperta sul quotidiano statunitense WWD (qui trovi l’articolo originale in inglese) in cui dice:
L'emergenza attuale dimostra che un rallentamento prudente e intelligente è l'unica via d'uscita, una strada che finalmente riporterà valore al nostro lavoro e che farà percepire al cliente finale la sua reale importanza e valore.
E ancora: «Non lavoro così – dice, riferendosi alle logiche della fast fashion – e trovo immorale farlo. Ho sempre creduto in un'idea di eleganza senza tempo, che non è solo un preciso codice estetico, ma anche un approccio al design e alla realizzazione di capi che rimanda a un modo di acquistarli: farli durare».
Il gran rumore generato dalle sue parole ha a che vedere, chiaramente, con l’impatto pratico di ciò che la sostenibilità significa per la moda: normare le filiere produttive non è affatto facile né economico.
Già, perché quando parliamo di moda etica, ecosostenibile, ci riferiamo non solo all'impatto sull'ambiente, ma anche su tutta la filiera produttiva: che si tratti di un laboratorio sartoriale di pochi addetti o di una casa di moda che impiega migliaia di addetti, devono valere sempre i principi di giusta retribuzione e condizione di lavoro, parametri che certamente pesano sui bilanci di queste aziende.
Sai cos'è la Fashion Revolution?
Scopri nel nostro articolo su moda e sostenibilità
Un nuovo sistema produttivo sostenibile sarà la salvezza della moda?
Dopo oltre 60 giorni in Italia – e quasi altrettanti all'estero – ci si ritrova con intere collezioni già passate di moda senza che i consumatori le abbiano neppure viste, se non grazie a qualche incursione sui canali social. Sta diventando sempre più evidente, man mano che il tempo passa – e bisogna decidere di cosa fare non solo della collezione estiva di quest’anno, ma anche dell’invernale ed estiva del 2021, dato che dovevano essere presentate alle fashion week questa primavera – che questo sistema non può reggere, specialmente quando si hanno la produzione prevede diverse fasi che avvengono in luoghi lontani tra loro.
Questo incide non solo sulla produttività, ma rende più difficile tenere tutto il processo sotto controllo per tutelare l’azienda e chi ci lavora.
In più, e può essere il fattore decisivo, le abitudini dei consumatori stanno cambiando e forse non torneranno mai più ai livelli pre-emergenza: c’è maggior consapevolezza di come non si abbia bisogno di consumare in modo sfrenato, dato che in questi due mesi non abbiamo potuto acquistare un solo capo e non ne abbiamo certo sofferto; anzi, forse abbiamo avuto il tempo di riflettere su questo aspetto, osservando magari i capi nell'armadio per verificare il loro buono stato e scoprire che anche marchi molto conosciuti utilizzano tessuti non all'altezza.
Nuovi brand di moda sostenibile: ripensare la moda per salvarla
Per avere la conferma che il cambiamento ormai sia in atto possiamo guardare ai brand più conosciuti, con negozi in tutto il mondo, che puntano ormai decisamente verso la moda sostenibile. Che si tratti di attenzione alla filiera, ai tessuti impiegati, all'utilizzo delle risorse naturali, ci sono molti esempi positivi che si rincorrono nell'ultimo periodo:
- Mango, per cominciare, a fine aprile ha presentato la collezione eco-fashion Second Chances, creata a partire da 32 tonnellate di capi d'abbigliamento recuperate negli oltre 400 punti vendita in giro per l'Europa. I capi creati per questa collezione hanno un minor impatto ambientale e sono composti per il 20% da fibre riciclate e per l’80% da cotone sostenibile
- Zalando risponde alle nuove esigenze dei clienti attraverso l’implementazione di un filtro di ricerca dedicato ai prodotti sostenibili: in questo modo è subito evidente cosa cercare e, nelle schede prodotto, viene approfondito perché certi capi sono indicati come sostenibili
- Ralph Lauren, in occasione dell'Earth Day 2020, ha presentato le nuove Earth Polo, le iconiche magliette, ognuna realizzata con 12 bottiglie di plastica riciclate e tinte attraverso innovativi processi senza acqua. L'obiettivo del brand è di riciclare 170 milioni di bottiglie di plastica entro il 2025
Ma non solo i brand che hanno casa all'estero a compiere scelte innovative: anche i brand italiani guardano alla moda sostenibile.
- Diesel per la nuova collezione estiva ha creato i suoi jeans utilizzando nuove tecniche che riducono del 40% l'uso di acqua insieme a prodotti chimici certificati GreenScreen
- Diadora – che già nel 2019 è stata premiata con la Gold Medal EcoVadis posizionandosi tra il 5% dei top performers in ambito sostenibilità rispetto le oltre 63.000 aziende valutate da EcoVadis in 160 paesi – ha ideato una linea di T-shirt per la collezione 2020 realizzate con cotone organico certificato Gots che attesta che il cotone è stato coltivato e lavorato senza l'utilizzo di pesticidi, sostanze chimiche nocive e con un ridotto consumo di acqua
Insomma, sembra proprio che la moda sostenibile stia diventando realtà concreta, non più solo una nicchia di un settore consumistico: l’impegno e la dedizione di chi per anni ha sollevato queste tematiche sta dando i suoi frutti in un momento che sembra essere di svolta decisiva, decretando la direzione da seguire.
Per noi la sostenibilità è una faccenda seria
Guarda i nostri progetti ambientali