Spazzatura: in fondo si tratta di questo quando parliamo di rifiuti, raccolta differenziata, riciclo ecc. Sembra una questione semplice quanto quella di buttare un limone ormai senza succo o la scatola vuota dei biscotti ma, in realtà, quest’azione così comune ha un impatto incredibile sulla vita di tutti noi e del pianeta. Sempre più persone, infatti, stanno riflettendo sulle proprie scelte che influenzano l’ambiente: è così che qualche anno fa è nato il movimento Zero Waste, cioè zero rifiuti. Non si tratta di trasformarsi in “integralisti” del riciclo, ma di diventare più consapevoli dei nostri consumi e sprechi e agire di conseguenza: scopri con noi di che si tratta e conosci due persone che sono di grande ispirazione per un cambio di prospettiva.
Cos'è lo stile di vita Zero Waste? Perché “zero rifiuti”?
Questo movimento è fondato su tre principi fondamentali: la riduzione dei rifiuti, il riciclo e il riutilizzo delle risorse presenti in natura.
Già, perché tutta la spazzatura che produciamo è un problema non di poco conto: in Italia in un anno ciascuno di noi produce 500kg rifiuti, ben 1,5 kg al giorno.
Prendendo coscienza del problema, è facile capire quanto sia vero ciò che diciamo da quando è nato questo blog: ognuno di noi può fare la differenza, o quantomeno ridurre i suoi 500kg.
Se hai le antenne ben drizzate sulle nostre attività, avrai visto che ne abbiamo già parlato sui nostri canali social, chiedendo anche consigli ai nostri lettori che, ovviamente, erano già preparati sul tema. Uno degli spunti più semplici da seguire è quello di fare la spesa “alla spina” nei negozi di quartiere e di portare sempre con sé delle borse per gli acquisti, cominciando magari dalla borsa a rete che avevano i nostri nonni e dalla busta per il pane: due azioni che possiamo fare senza sforzo ma che fanno già una grande differenza.
Zero Waste, come iniziare? L’esperienza di Marianna Mea al TedXUninaFedericoII
Marianna è una biologa marina che, dopo numerose esperienze all'estero come ricercatrice, è approdata a Napoli: osservando sulla sua pelle gli effetti del problema – come tutti sappiamo - della spazzatura per strada, ha iniziato una riflessione sull'impronta ecologica degli individui, interessandosi sempre di più alla filosofia Zero Waste.
Insomma, in poco tempo insieme alla sua famiglia ha iniziato a seguire i principi del vivere senza rifiuti, diventando poi co-fondatrice della Rete Zero Waste, movimento italiano che ha l’obiettivo di mettere in relazione coloro che vogliono vivere in maniera più sostenibile e organizza incontri con scuole, associazioni culturali e ambientaliste per la promozione delle buone pratiche per una vita senza rifiuti.
Nel suo discorso al TedXUninaFedericoII racconta con parole semplici la sua esperienza diretta, conquistando in pochi minuti tutta la platea: per prima cosa ci tranquillizza, perché l’obiettivo di produrre zero spazzatura sembra irraggiungibile e perciò difficile da attuare; in realtà basta iniziare e fare propri i principi Zero Waste.
Lei stessa racconta che, per prima cosa, ha osservato e analizzato la spazzatura che produceva la sua famiglia per trovare delle alternative durevoli a ciò che utilizzava; poi ha cominciato con piccole azioni concrete:
- ha sostituito le bottiglie plastica con delle borracce
- ha cambiato la sua spesa abituale, facendo acquisti di prodotti sfusi con borse di tela portate da casa, e vecchie federe come contenitori
- ha iniziato a utilizzare tovaglioli, fazzoletti e spugne in stoffa al posto di quelli monouso
- ha deciso di rifiutare l’uso della plastica usa e getta. Ad esempio, anche nei bar chiede di usare il vetro
Acquistare è uguale a votare…votiamo con i nostri acquisti! Ogni volta che compriamo un prodotto stiamo dicendo al mercato che il prodotto ci piace così com'è
Insomma, partendo dalla riduzione degli sprechi si arriva in fretta a decidere di comprare meno ma di maggior qualità, investendo meno negli oggetti e più nelle relazioni con le persone.
L’impulso di Rossano Ercolino, insegnante che con il suo impegno ha creato Rifiuti Zero
Sembra la storia di Davide contro Golia, e in certo senso è così che è andata per Rossano Ercolini, maestro elementare che nel 2013 ha ricevuto il Goldman Prize, conosciuto come “il premio Nobel per l’ambiente”.
Rossano è infatti un maestro elementare a Capannori, un piccolo comune in provincia di Lucca: è sempre stato interessato alle tematiche ambientali, ma il suo intervento è stato determinante quando si è opposto alla costruzione di un inceneritore vicino alla scuola dove insegnava. Il punto non è stato semplicemente opporsi con il solito atteggiamento da “non nel mio giardino”, ma offrire un’alternativa valida e sostenibile, convincendo il comune di Capannori a cambiare idea e diventando il primo comune italiano a Rifiuti Zero.
Fondando l’associazione «Rifiuti Zero», allora, è riuscito a convincere ben 117 Comuni italiani a chiudere i propri inceneritori e a convertirsi al riciclo dei rifiuti.
Cosa ne dite, è vero allora che l’azione di un singolo può cambiare il mondo attorno a sé?
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