Città del futuro, sostenibili e a misura d’uomo: sembra un’utopia, ma in molti casi è quasi realtà, o almeno ci sono i progetti pronti per una trasformazione. A partire da Lisbona, capitale verde europea 2020 - per guardare al vecchio continente - ma anche le megalopoli asiatiche e americane, vediamo come una maggior consapevolezza in fatto di sostenibilità e l’uso intelligente della tecnologia ci stanno portando nel prossimo futuro delle nostre città.
Come ci immaginiamo le città del futuro? Degli indizi di cosa ci aspetta
IoT, smart road e fibra ottica: non sono più tecnologie avveniristiche, ma ormai sono parte del nostro quotidiano e delle città che stiamo plasmando. Il cambiamento più grande nel panorama delle città attuali, infatti, è quello dell’introduzione delle tecnologie, che rendono possibili numerosi trasformazioni: pensiamo a progetti a brevissimo termine, come la gestione dei parcheggi in città grazie a sensori, oppure una raccolta dei rifiuti smart, lampioni e semafori che si autoregolano, ecc. Già ne parlavano nel 2019 come questione assodata nel blog degli Osservatori del Polimi sull'innovazione digitale: insomma, ci separa davvero poco tempo dal vedere queste innovazioni nelle nostre città.
Ma la tecnologia non sarà l’unico ingrediente del futuro: città sostenibili, sempre più a impatto zero, pensate per una qualità della vita migliore per tutti; questo è il futuro che vogliamo costruire. Le nuove costruzioni seguono i principi dell’architettura sostenibile, biciclette e relative infrastrutture prendono sempre maggior piede: pian piano si è diffusa l’importante consapevolezza che le città non devono essere solo luoghi in cui transitare o creare valore economico, ma che devono luoghi pensati a misura di cittadino e di ambiente.
Scopri come Lisbona è diventata capitale verde 2020
e in quale tipo di città si sta trasformando
La città del futuro targata Toyota: un laboratorio di innovazione
Un esempio di città smart e green è quasi realtà: Woven City, ubicata ai piedi del monte Fuji in Giappone, è una città che racchiude tutte le tecnologie avveniristiche tipiche della smart city, ma soprattutto è un laboratorio di ricerca a cielo aperto vero e proprio. Sarà infatti abitata da ricercatori che si concentreranno sullo sviluppo della smart city, vivendone pro e contro sulla loro pelle: testeranno tecnologie come la guida autonoma delle auto, l’utilizzo e l’interazione con i robot, case intelligenti e intelligenza artificiale, integrando poi nel tempo le nuove tecnologie sviluppate.
Presentata da Toyota pochi mesi fa al CES di Las Vegas (dove siamo stati anche noi), è prevista l’inaugurazione – e l’inizio del programma di studio – per inizio 2021.
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E le città italiane del presente, come sono messe?
Forse la grande distanza geografica che ci separa da Woven City indica bene quanto quel progetto sia lontano anche dalla realtà delle città del vecchio continente, tra cui le città italiane.
Anche qui, infatti, come a Helsinki, Vienna, Londra, Parigi, i progetti di trasformazione verso città smart sono tutt'ora in atto. Per capire «a che punto siamo» analizziamo il report Smart City Index di Ernst &Young che ogni biennio stila la classifica delle città più smart tra i 109 capoluoghi di provincia, ma soprattutto indica i trend che interessano l’evoluzione delle città.
Osservando già soltanto i parametri dell’analisi – sostenibilità, resilienza, inclusività e accessibilità – possiamo capire quali sono le caratteristiche di una città all'avanguardia: l’ambiente e la sostenibilità sono ormai tematiche talmente importanti da essere considerate quali fattori dell’evoluzione positiva delle città del futuro, insieme anche all'uso di energie rinnovabili.
È così che Trento ottiene la prima posizione della classifica seguita da Torino e da Bologna; al quarto posto troviamo Mantova, invece, che è la città più sostenibile tra quelle con una popolazione inferiore agli 80.000 abitanti. Tra le prime 10 troviamo poi Milano, Bolzano, Brescia, Bergamo, Pordenone e Ferrara, tutte città medio-grandi, con la sola eccezione della metropoli milanese.
Molto evidente, infatti, è come le città medie occupano in maniera preponderante la classifica, con 12 città nella top 20: forse grazie a una maggior facilità di gestione rispetto le città metropolitane – dato il perimetro più circoscritto - oppure grazie a una migliore coesione sociale, e al benessere diffuso, i capoluoghi di media dimensione mostrano dei risultati migliori rispetto a grandi città come Firenze (20esima), Venezia (27) o addirittura Roma (78° posto).
Insomma, le nostre città stanno iniziando a trasformarsi, non tanto verso quelle utopie che sognavamo guardando i film di science fiction, ma verso un modo di vivere più sostenibile. La tecnologia, infatti, non è qualcosa da temere o da osteggiare, ma il mezzo che ci permetterà di vivere sempre meglio in città non sovrastate dal traffico e dall'inquinamento.
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