Dai dispositivi wearable agli strumenti più sofisticati per le analisi e per la produzione di immagini, ai software gestionali per le strutture cliniche fino alle strutture di telemedicina, la salute è ormai prossima ad essere traghettata su internet. Negli ultimi anni, infatti, è diventato sempre più facile, ma anche più importante, fare ricorso alla tecnologia per prendersi cura dei pazienti a distanza e monitorare situazioni complesse giorno per giorno.
Cos’è l’IoMT, cioè l’Internet of Medical Things?
Partiamo dal capire di cosa si tratta: la tecnologia che utilizzano questi nuovi dispositivi è l’IoT, cioè Internet of Things. Si tratta dell’internet delle cose, ovvero una tecnologia che connette le infrastrutture digitali e gli oggetti che usiamo quotidianamente, se dotati di un identificativo digitale.
L’Internet of Medical Things (IoMT) è l’applicazione di questa tecnologia in ambito medico e sanitario: in questo caso la connessione avviene tra un dispositivo indossato da un paziente con un centro di elaborazione dati oppure con un dispositivo utilizzato per la telemedicina, ma le possibilità sono davvero infinite, tutte accomunate dal mettere la tecnologia a servizio della salute.
La vera novità risiede nel fatto che l’IoMT è un modo realmente innovativo di raccogliere dati sulla condizione della salute di qualcuno, perché:
- Permette di definire con più accuratezza le diagnosi, dati alla mano, e di comprendere la risposta ai trattamenti, prendendo nota del successo di una cura o della sua mancanza
- Rilevano la situazione in tempo reale poiché il paziente è sempre connesso agli strumenti di misurazione
- Permette di conoscere l’impatto dello stile di vita sulla pratica clinica
Luca Pani, direttore generale dell’AIFA, in un articolo pubblicato sul sito dell’ente, ribalta la prospettiva e ci parla del paziente che «a sua volta, potrà accedere in qualsiasi momento a dati personalizzati sulle sue caratteristiche cliniche e fisiche, sugli stili di vita, sulle condizioni dell’ambiente in cui si trova, cogliendo subito i vantaggi di una partecipazione attiva e responsabile al proprio processo di cura o al mantenimento dello stato di salute, il cosiddetto patient digital empowerment.»
Dispositivi wearable e IoMT: la salute a portata di mano
Proprio da questo concetto – che in fondo, possiamo riassumere in conoscenza è potere – nascono tutti i dispositivi wearable che indossiamo per migliorare la nostra salute e il nostro stile di vita, a partire dal “semplice” smart watch che traccia magari il nostro percorso di corsa e misura il battito del nostro cuore o la qualità del sonno.
Certo, i dispositivi più evoluti sono quelli che comunicano con un ospedale o comunque una postazione a cui risiede un medico o un infermiere, ma i dispositivi wearable che possiamo gestire in autonomia sono davvero preziosi per migliorare con poco la nostra vita. Pensiamo ad un esempio per entrambi: da un lato troviamo il loop recorder, che costituisce una versione moderna dell’holter, inserito però sottocute e dotato della possibilità di trasmettere dati in tempo reale; dall’altro lato c’è invece il sistema di monitoraggio intelligente del glucosio per le persone che soffrono di diabete, aiutandoli a gestire meglio la propria malattia migliorando notevolmente la qualità della loro vita.
Insomma, tutti faremo presto esperienza di tecnologia applicata all’healthcare, ma con gradi di autonomia diversa. In questo articolo di NinjaMarketing, poi, si evidenziano tutte le potenzialità che il mondo IoMT offre anche dal punto di vista economico, raccontando come: «la percentuale delle tecnologie IoT che verranno introdotte nel settore healthcare sfiora il 40%, con un valore di mercato complessivo di circa 117 miliardi di dollari ed una crescita del 15%».
Ecco che diventa davvero interessante, per tutti questi aspetti, seguire lo sviluppo delle tecnologie che vengono sempre più inserite nel mondo sanitario: sono pronte a cambiarci la vita, in modi che per ora nemmeno immaginiamo.