Parlare di smart home è un po’ come parlare dell’evoluzione delle nostre case, per capire non solo quale comodità tecnologica abbiamo aggiunto, ma capire quali sono gli strumenti IoT più utili per la nostra sicurezza, la nostra salute e per il benessere del pianeta.
Per il team di DiCEworld si tratta di una questione importante ed è per questo che ha partecipato con entusiasmo al gruppo di relatori del quarto convegno sulla smart home organizzato dall’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano a fine febbraio 2020 con l’obiettivo di capire cosa contiene una casa intelligente in Italia.
Smart home: ma cos’è questa casa intelligente?
Se non hai sentito parlare di smart home, forse avrai sentito parlare di domotica: ecco, la smart home ne è l’evoluzione, resa possibile dalle tecnologie IoT (Internet of Things cioè Internet delle cose). Si tratta dell’insieme dei dispositivi e degli impianti presenti nella tua casa collegati in remoto tramite internet, in modo che siano controllabili da app o software da tenere sempre a portata di mano. Ti verranno subito in mente gli elettrodomestici «parlanti», la possibilità di gestire luci, tapparelle ecc. per diversi scenari giorno/notte, ma c’è molto altro: una casa intelligente consente di garantire la sicurezza di chi vive in casa, di risparmiare energia e quindi denaro, limitando anche il nostro impatto sull’ambiente.
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La smart home in Italia: la fotografia dell’Osservatorio IoT del PoliMI
In Italia, a che punto siamo con la smart home? Gli italiani apprezzano queste novità, ne fanno uso oppure è un fenomeno ancora poco diffuso? Per rispondere a queste domande ci si deve rivolgere all’Osservatorio IoT del Polimi, che si occupa in generale di questa tecnologia, ma ha un occhio di riguardo per la smart home, valutata come un settore molto interessante e dinamico.
I dati raccolti nel 2019 ci parlano di un mercato pieno di opportunità: possiamo rispondere subito che la smart home in Italia ha preso piede, ma ancora non come potrebbe.
- Con un valore di 530 milioni di euro, il mercato della smart home nel 2019 vede un aumento del 40% rispetto al 2018
- La parte del leone è quella delle soluzioni per la sicurezza (28%), che insieme a smart home speaker (18% del mercato, con una crescita del 58%) ed elettrodomestici (16% del mercato, con aumento del 55%) coprono oltre il 60% del mercato
- Nota dolente rimane il paragone a livello europeo con Germania (2,5 miliardi di euro), UK (2,5 miliardi di euro) e Francia (1,1 miliardi di euro) ma attestandosi su una crescita molto simile (rispettivamente +38%, +47% e +37%)
- Fa ben sperare l’attenzione positiva dei consumatori alle possibilità della smart home: il 68% ne ha sentito parlare (contro il 59% del 2018) e il 65% utilizza spesso le funzionalità smart degli oggetti che acquista (nel 2018 era il 58%)
Insomma, questi dati ci parlano di un mercato che deve crescere ma offre ancora spazio di manovra, incentivato anche dall’accordo tra Apple, Amazon, Google e altri grandi produttori che fanno parte della ZigBee Alliance per creare uno standard di comunicazione unico per la smart home, in modo che oggetti prodotti da aziende diverse possano dialogare tra loro senza problemi.
La smart home secondo noi: DiCE al convegno dell’Osservatorio
Di smart home l’azienda DiCEworld se ne intende, tanto che partecipa alle attività di ricerca dell’Osservatorio del PoliMi offrendo sostegno e dati da elaborare. L’azienda, infatti, ha creato DiCE, un sistema IoT che aiuta le persone a gestire meglio i consumi, imparando ad essere ogni giorno più consapevoli. Naturalmente fa tutto il resto, gestisce luci, tapparelle, sistemi di sicurezza, riscaldamento ecc. ma lo scopo per il quale DiCE è stato creato è invitare a consumare in modo responsabile.
Questa idea ha avuto così successo che DiCE nell’ultimo anno si è evoluto ed è diventato un hub per dispositivi IoT connessi (tramite protocollo ZigBee, lo standard di cui parlavamo sopra) da poter comandare tramite le gesture, cioè dei gesti delle mani specifici: tramite il linguaggio dei colori, DiCE aiuta a tenere sotto controllo i consumi, ma anche a verificare la qualità dell’aria oppure la salute delle piante. Si tratta di una novità non indifferente, perché il linguaggio che usa l’uomo per comunicare con un dispositivo IoT si evolve con DiCE: il team di DiCEworld ha inventato una nuova Human Interface basata sulle gesture, grazie a cui non sarà più necessario usare dei comandi a pulsante o una app, ma semplicemente il movimento delle mani, in maniera naturale.
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Durante la presentazione della ricerca dell’Osservatorio IoT del PoliMi ha partecipato anche Matteo Acerbis, amministratore delegato di DiCEworld, che ha commentato: “Noi crediamo in un mondo in cui l’ambiente e i dispositivi che ci circondano si adattano per incontrare le nostre esigenze, rendendo le nostre vite più facili, automatizzando i processi e fornendo informazioni a cui non abbiamo mai avuto accesso prima”.
In poche parole racchiude un concetto che non è affatto semplice: DiCEworld lavora per creare un’interazione uomo-macchina affascinante e dall’obiettivo positivo di migliorare sia la qualità della vita che dell’ambiente.
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